Ex Lanificio Forti
Nel 1730 il genovese Clemente Ricci decise di costruire in questa area una cartiera di grandi dimensioni, acquistandone i terreni dal Sacro Cingolo. La produzione inizia nel 1736, e si protrasse, subendo numerosi cambi di proprietà, per quai 100 anni. Fin dal Settecento nel terreno circostante vi furono costruiti degli edifici a uso di abitazioni per i lavoranti delle botteghe e delle produzioni artigiane ed anche una cappella, costituendo una vera e propria fabbrica comunità. L'impresa Gaetano Magnolfi & C. anglo-italiana, acquista poi la cartiera nel 1837 e la trasforma in fonderia di rame, con grandi lavori per il riadattamento della stessa per cui venne costruita la grande ciminiera quadrangolare, la colombaia fu trasformata in torre dell'orologio che scandiva i turni di lavoro e anche l'assetto delle costruzioni intorno venne modificato. Nel 1871 tutto il complesso fu acquistato dai conti Boutourlin e la fonderia venne dismessa.Nel 1882 la fabbrica fu acquistata da Beniamino Forti che ne riadatta i locali ad uso di opificio tessile. Furono costruiti nuovi ulteriori alloggi per i lavoranti, con conseguente espansione del villaggio, ed altre attività come una cooperativa alimentare, una biblioteca e un teatro. Con la Seconda Guerra Mondiale i Forti, di origine ebrea, furono costretti a fuggire in America a causa delle leggi razziali e le fabbriche furono vendute a Massimo Galletti. Il complesso fu poi smembrato a partire dagli anni Cinquanta ed adesso questo è il suo stato attuale........Lo scempio è compiuto.
Dio salvi " Le Cascine di Tavola "
Il parco delle Cascine di tavola era in origine il parco di una tenuta agricola di stampo rinascimentale, vero polmone verde. A breve distanza si può vedere la famosa Villa Ambra di Poggio a Caiano. L'area fu acquistata nel tardo Quattrocento da Lorenzo De' Medici, detto il Magnifico, che vi fece costruire una tenuta agricola, inaugurata nel 1477. La fattoria seguiva il modello estetico e produttivo rinascimentale. Vi si ottenevano prodotti pregiati (come miele e seta), vi si allevava bestiame selezionato ed animali esotici per la caccia (pavoni, conigli spagnoli, daini bianchi).Durante il gran ducato di Federico I De' Medici la fattoria ospitava la prima piantagione di riso in Italia. La coltura venne però bandita da Pietro Leopoldo di Lorena. Sin dagli anni venti la tenuta fù di proprietà privata, ma il parco che la circonda è in mano al comune sin dagli anni Ottanta, ed è aperto al pubblico dal 1996. Vi si possono trovare alcuni edifici di alto valore storico, in parte recuperati, la rimessa delle barche, la casa di caccia, il podere delle Polline e la casa della guardia. Adesso per varie vicissitudini versa in uno stato di completo abbandono e degrado.
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